La conchiglia degli Aporrhais evidenzia delle caratteristiche strutturali del tutto singolari ed inconfondibili. L'ultimo giro, particolarmente ampio, forma un labbro molto espanso, che origina una serie di digitazioni variabili nel numero, nella consistenza e nella lunghezza. Tali digitazioni sono tra loro unite da processi di suturazione interdigitale che conferiscono alla conchiglia l'aspetto dei piedi di alcuni uccelli acquatici dotati appunto di membrana interdigitale.
Un carattere anatomico che ha senza dubbio ispirato il nome di alcune delle specie di Aporrhais oggi viventi. Se si fa eccezione per qualche specie, dove l'eleganza delle forme viene a soccorrere una mancata policromia, gli Aporrhais si presentano in genere con forme più o meno tozze, scarsamente appariscenti. Uno degli aspetti singolari, legati alla forma degli Aporrhais, è costituito dalla infinita gamma di forme aberranti e mostruose che possono assumere le digitazioni labiali, non ultimo il loro numero estremamente variabile. Tale caratteristica ha dato forse libero sfogo alla fantasia di vari autori, che hanno inteso creare, seguendo tali forme, spesso bizzarre e fantasiose, una vasta gamma di varietà e sottospecie che non hanno però nessun rigore scientifico.
E' interessante notare che la conchiglia degli Aporrhais raggiunge il suo completo sviluppo solo con il conseguimento della maturità. Ciò avviene con la comparsa delle digitazioni labiali che permangono assenti per un lungo periodo, lasciando alla conchiglia immatura una configurazione assai diversa da quella che sarà raggiunta poi, con il completo e definitivo accrescimento.
Tale processo è generalmente comune in quasi tutte le specie che annovera la Famiglia Strombidae Rafinesque, 1815, ma assume particolare rilevanza e similitudine nelle specie ascritte al Genere Lambis Röding, 1798 che acquistano la piena maturità solo con la comparsa delle digitazioni labiali.
Nonostante le poche specie oggi viventi, gli Aporrhais costituiscono fiorenti popolazioni con particolare riferimento alle acque mediterranee dove in alcuni casi la loro abbondanza, se non costituisce una risorsa alimentare, vera e propria, è senza dubbio una folkloristica curiosità gastronomica per alcune regioni italiane come le Marche, dove viene celebrata «la saga della crocetta» ed in onore appunto della sua cospicua presenza, vengono consumati notevoli quantitativi di questo mollusco.
Recentemente, alcuni AA. hanno elevato la var. bilobatus al rango di sottospecie differenziandola dalle forme endemiche del Mediterraneo in :
Aporrhais pespelecani pespelecani (Linnaeus, 1758).
Aporrhais pespelecani bilobatus ( Clément, 1875).
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The shell of the Aporrhais shows quite unique and unmistakable structural characteristics. The last whorl, which is particularly wide, forms an outspread lip which gives rise to a series of digitations, varying in number, consistency and length. These digitations are joined together by a process of interdigital suture which gives the shell an aspect like the feet of some water birds with their interdigital membrane.
An anatomical characteristic which has no doubt inspired the name of some of the species of Aporrhais living today. Excepting some species, where the elegance of shape compensates for the lack of polychromy, the Aporrhais appear generally with a rather thick-set, scarcely striking shape. One of the singular aspects relating to the shape of the Aporrhais is constituted by the infinite range of aberrant and monstrous forms which the labial digitations can assume, and not least for their extremely variable number. This characteristic has perhaps given free vein to the fantasy of various authors who have tried, by following these often strange and fanciful shapes, to create a vast range of varieties and sub-species which, however, have no scientific exachtness.
It is interesting to note that the shell of the Aporrhais reaches its complete development only on attaining maturity. This occurs with the appearance of the labial digitations, which remain absent for a long period, leaving the immature shell with a very different configuration from that attained afterwards with complete and final growth.
This process is generalIy common to almost all the species numbered in the Family Strombidae Rafinesque, 1815, but takes on a particular relevance and similarity in the species described as Genus Lambis Röding, 1798, which acquire full maturity only with the appearance of the labial digitations.
Despite the few species living today, the Aporrhais constitute a flourishing population especially in reference to Mediterranean waters, where in some cases, even if not providing a really proper alimentary resource, their abundance is without doubt a folkloric and gastronominal curiosity for some Italian regions, like the «Marches» where they celebrate the «Feast of the crocetta», and in honour of its conspicuous presence remarkable quantities of this mollusc are consumed.
Recently, some authors have elevated the variation bilobatus to the rank of subspecies differentiating it from the endemic forms of the Mediterranean:
Aporrhais pespelecani pespelecani (Linnaeus, 1758).
Aporrhais pespelecani bilobatus ( Clément, 1875).
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