Il sistema di locomozione
Il sistema di locomozione attuato dagli
Aporrhais è, senza dubbio, uno dei caratteri più interessanti di questi esseri, sia per la singolarità propria del sistema adottato, sia per il complesso rapporto conchiglia/mollusco al quale sono riconducibili considerazioni che interessano molte discipline scientifiche. In effetti tale problema presenta una serie di implicazioni tutte importanti.
Alla locomozione vera e propria concorrono una serie di fattori che bisogna necessariamente richiamare:
- il grado di affondamento della conchiglia nel substrato, dovuto al suo stesso peso, gravato del materiale depositato su di essa in considerazione della loro tendenza alla vita nella sabbia e nel fango;
- la consistenza del substrato ed il conseguente affondamento del piede per effetto della pressione specifica da questo esercitata;
- la distribuzione geometrica dei punti di appoggio della conchiglia che rende possibile lo spostamento del piede nel canale dell'apertura, senza che il piede stesso possa toccare il substrato, mantenendo contemporaneamente la conchiglia in posizione idonea per effettuare questo tipo di locomozione;
- il bilanciamento della conchiglia nel "momento critico", quando il piede è verticalmente allungato a forma di "collo" e sostiene con una superficie d'appoggio esigua, la conchiglia ad un centimetro e mezzo dal substrato con notevole rischio di ribaltamento.
Tale sistema di locomozione, riscontrabile anche in altri rappresentanti della Superfamiglia Stromboidea, è stato attentamente studiato da vari autori.
Ritengo interessante riprendere questi studi, un pò frammentari, forse incompleti, riordinando tutto quello che è stato osservato su questo singolare fenomeno di locomozione.
Se consideriamo alla base del problema quanto asserito da Vlès (1907) e da Weber (1925) circa la forma ritmica del sistema di locomozione, passiamo necessariamente poi a Parker (1911) che introduce il concetto di locomozione aritmica dovuta all'assenza di movimenti ondulatori della muscolatura del piede. Il sistema adottato dagli
Aporrhais risulta, quindi come un'esasperazione" di tale aritmia. Del resto anche altri molluschi evidenziano questo fenomeno veramente singolare; come l'insolito procedere a salti dello
Strombus gigas (Linnaeus,1758). Schafer (1962) e Haefelfinger (1968) paragonano, non a torto, il movimento degli Aporrhais a un “procedere sulle grucce”.
Prima di esaminare attentamente il sistema di locomozione è interessante richiamare un concetto di Jeffreys (1867), con il quale definisce l’
Aporrhais come
“shy, slow and backward in its movements” (timido e sospettoso, lento e tardivo nei suoi movimenti).
Non bisogna, quindi, dimenticare l’indole timida e pigra degli
Aporrhais che evidenziano caratteri comportamentali molto simili ai rappresentanti della Famiglia Trichotropidae Gray, 1850. Qualsiasi improvvisa sorgente luminosa o percettibili scosse sono sufficienti a far ritrarre il mollusco nella sua conchiglia anche per lunghi periodi. Se questo comportamento è generalmente comune a tutti i molluschi, costituisce per gli
Aporrhais un atteggiamento particolarmente spiccato.
Per comprendere il complesso sistema di locomozione bisogna tener presente la morfologia della conchiglia ed osservarla dal lato dell’apertura.
Esistono tre punti d’appoggio della conchiglia geometricamente distribuiti su di essa che consentono al mollusco di non adagiare necessariamente il piede sul substrato. Il primo è costituito dalla callosità columellare, situata alla base della spira; gli altri due sono rispettivamente costituiti dai punti di appoggio della 2 e 3 digitazione labiale, o 4 nel caso di specie aberranti e con più di tre digitazioni labiali.