Clio supplemento a Argonauta n. 1-6 2012





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Il sistema di locomozione



    Il sistema di locomozione attuato dagli Aporrhais è, senza dubbio, uno dei caratteri più interessanti di questi esseri, sia per la singolarità propria del sistema adottato, sia per il complesso rapporto conchiglia/mollusco al quale sono riconducibili considerazioni che interessano molte discipline scientifiche. In effetti tale problema presenta una serie di implicazioni tutte importanti.
    Alla locomozione vera e propria concorrono una serie di fattori che bisogna necessariamente richiamare:
    - il grado di affondamento della conchiglia nel substrato, dovuto al suo stesso peso, gravato del materiale depositato su di essa in considerazione della loro tendenza alla vita nella sabbia e nel fango;
    - la consistenza del substrato ed il conseguente affondamento del piede per effetto della pressione specifica da questo esercitata;
    - la distribuzione geometrica dei punti di appoggio della conchiglia che rende possibile lo spostamento del piede nel canale dell'apertura, senza che il piede stesso possa toccare il substrato, mantenendo contemporaneamente la conchiglia in posizione idonea per effettuare questo tipo di locomozione;
    - il bilanciamento della conchiglia nel "momento critico", quando il piede è verticalmente allungato a forma di "collo" e sostiene con una superficie d'appoggio esigua, la conchiglia ad un centimetro e mezzo dal substrato con notevole rischio di ribaltamento.

    Tale sistema di locomozione, riscontrabile anche in altri rappresentanti della Superfamiglia Stromboidea, è stato attentamente studiato da vari autori.
    Ritengo interessante riprendere questi studi, un pò frammentari, forse incompleti, riordinando tutto quello che è stato osservato su questo singolare fenomeno di locomozione.
    Se consideriamo alla base del problema quanto asserito da Vlès (1907) e da Weber (1925) circa la forma ritmica del sistema di locomozione, passiamo necessariamente poi a Parker (1911) che introduce il concetto di locomozione aritmica dovuta all'assenza di movimenti ondulatori della muscolatura del piede. Il sistema adottato dagli Aporrhais risulta, quindi come un'esasperazione" di tale aritmia. Del resto anche altri molluschi evidenziano questo fenomeno veramente singolare; come l'insolito procedere a salti dello Strombus gigas (Linnaeus,1758). Schafer (1962) e Haefelfinger (1968) paragonano, non a torto, il movimento degli Aporrhais a un “procedere sulle grucce”.
    Prima di esaminare attentamente il sistema di locomozione è interessante richiamare un concetto di Jeffreys (1867), con il quale definisce l’Aporrhais come “shy, slow and backward in its movements” (timido e sospettoso, lento e tardivo nei suoi movimenti).
    Non bisogna, quindi, dimenticare l’indole timida e pigra degli Aporrhais che evidenziano caratteri comportamentali molto simili ai rappresentanti della Famiglia Trichotropidae Gray, 1850. Qualsiasi improvvisa sorgente luminosa o percettibili scosse sono sufficienti a far ritrarre il mollusco nella sua conchiglia anche per lunghi periodi. Se questo comportamento è generalmente comune a tutti i molluschi, costituisce per gli Aporrhais un atteggiamento particolarmente spiccato.
    Per comprendere il complesso sistema di locomozione bisogna tener presente la morfologia della conchiglia ed osservarla dal lato dell’apertura.
    Esistono tre punti d’appoggio della conchiglia geometricamente distribuiti su di essa che consentono al mollusco di non adagiare necessariamente il piede sul substrato. Il primo è costituito dalla callosità columellare, situata alla base della spira; gli altri due sono rispettivamente costituiti dai punti di appoggio della 2 e 3 digitazione labiale, o 4 nel caso di specie aberranti e con più di tre digitazioni labiali.

The locomotion system



    The system of locomotion adopted by the Aporrhais is doubtless one of the most interesting characteristics of these creatures, both on account of the actual singularity of the system used, as for the complex relationship of shell to mollusc, to which can be traced considerations of interest to many scientific disciplines. This problem does in fact present a series of important implications.
    A number of factors influencing the actual locomotion must be taken into account:
    - the degree to which the shell sinks into the substratum, on account of its own weight, plus that of material deposited on it due to its tendency to live in sand and mud;
    - the consistency of the substratum and the consequent sinking of the foot as a result of the specific pressure exercised by it;
    - the geometrical distribution of the supporting points of the shell which make it possible for movement of the foot within the aperture canal, without the foot itself touching the substratum, while maintaining the shell in a position suitable for effecting this type of locomotion;
    - the balancing of the shell at the "critical moment", when the foot is vertically elongated like a "neck" and supporting the shell on a small based surface, one and a half centimetres from the substratum, with a notable risk of falling over.

    This system of locomotion, which is found in other representatives of the Superfamily Stromboidea, has been studied at length by various authors.
    It is interesting to recall these somewhat fragmented and perhaps incomplete studies, reordering everything that has been observed about this singular phenomenon of locomotion.
    If we consider at the base of the problem what was asserted by Vlès (1907) and by Weber (1925) concerning the rhythmic form of the system of locomotion, we must necessarily pass on to Parker (1911) who introduced the concept of arhythmic locomotion, due to the absence of wave motion of the foot muscles. The system adopted by the Aporrhais can be seen as an exasperation of such arhythm. Besides even other molluscs show this very singular phenomenon: such as the unusual progress by leaps of the Strombus gigas (Linnaeus, 1758). Schafer (1962) and Haefeliinger (1968) rightly paragon the movement of the Aporrhais as a "procedure on crutches".
    Before carefully examining the system of locomotion, it is interesting to recall the concept of Jeffreys (1867) in which he defines the Aporrhais as "shy, slow and backward in its movements".
    One should not therefore forget the slow, shy and lazy Aporrhais who show behavioural characteristics very similar to representatives of the Family Trichotropidae Gray, 1850. Any sudden source of light or perceptible movement is sufficient to make the mollusc withdraw into its shell, even for long periods. lf this behaviour is generally common to all molluscs, for the Aporrhais it constitutes a particularty marked attitude.
    In order to understand the complex system of locomotion one must remember the morphology of the shell and observe it from the side of the aperture.
    There are three supporting points of the shell, geometrically distributed on it, which allow the mollusc to not have necessarily to place the foot on the substratum. The first is the columella callosity, situated at the base of the spire, the other two are respectively the supporting points of the second and third labial digitation, or fourth in the case of aberrant species with more than three digitations.